
Prec. Dai rifiuti elettronici a un tesoro nascosto: cosa c’è dentro i nostri telefoni?
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Si tratta della palestra che riutilizza l’energia prodotta grazie al movimento di tutte le persone che la frequentano: a renderlo non solo possibile, ma probabile, sono le attrezzature di nuova generazione in grado non solo di riciclare energia ma anche di autoprodurla.
Tra queste attrezzature, la prima è rappresentata dalla Artis della Technogym che è stata presentata alla fiera del fitness a Rimini; si tratta della prima linea completa di attrezzature fitness al mondo in grado di generare energia elettrica.
Per essere sviluppata ha richiesto tre anni di ricerche ed investimenti, e nonostante la tecnologia sia tutta italiana, più che da noi ha avuto successo fuori dal territorio nazionale: questi prodotti interessano infatti soprattutto i mercati stranieri e tra i Paesi più attenti all’ecologia e ai consumi energetici ci sono la Svizzera, l’Olanda, la Germania e la Danimarca (vedi la palestra green di Berlino che dal 2009 utilizza attrezzature modificate per la ricarica di smartphone e lettori mp3 dei clienti).
L’interesse non sempre acceso verso la sostenibilità da parte del nostro Paese è dovuto in gran parte anche alla legge, infatti mentre negli altri Paesi per poter installare gli attrezzi, compresi quelli in grado di generare energia è sufficiente un’autodichiarazione o al massimo, dopo aver presentato il progetto agli organi di controllo, dopo un paio di giorni si ricevono le necessarie autorizzazioni.
In Italia invece la trafila per i permessi è piuttosto lunga e complicata: innanzitutto una palestra non può avere più di tredici macchine di un certo tipo ma non solo, si aggiungono i controlli, i bolli da pagare e circa tre-quattro mesi da aspettare per riuscire ad ottenere tutti i permessi. Inoltre, altro scalino importante è rappresentato dal fatto che in Italia, a livello normativo, questo tipo di tecnologia è considerata alla stregua di quella dei pannelli solari che poco hanno a che fare con le attrezzature per il fitness e lo sport.
Ma come sono fatte queste attrezzature?
Sono senza spina e vengono alimentate unicamente dall’energia autoprodotta, in grado di alimentare anche gli schermi tv presenti su ogni macchina; sono macchine che, nei momenti serali, in cui vi è un’affluenza maggiore delle persone nelle palestre, potrebbero coprire da sole il 25% dei consumi. Inoltre il prezzo di queste macchine è superiore di poco più del 3% di quelle normali.
La macchina che è in grado di produrre più energia rispetto a tutte le altre è il tapis roulant e per ridurre i suoi consumi è stato applicato un motore che ha permesso di tagliarli di circa il 30%.
La ricerca ecologica nella produzione di queste attrezzature non riguarda soltanto la capacità di produrre energia ma tutti i prodotti realizzati sono anche al 98% riciclabili, con le plastiche totalmente riutilizzabili: le attrezzature vengono infatti rigenerate e immesse nel mercato con un costo minore.
Ma questo non è l’unico obiettivo: infatti mentre nell’area degli attrezzi e delle macchine per il fitness si sono fatti passi da gigante a livello di sostenibilità, il discorso cambia se si considera l’area benessere; infatti idromassaggi, saune e bagni turchi pesano circa il 50% sui consumi elettrici delle palestre. Per queste zone l’unica soluzione è quella di ridurne il numero.
Infine, tra gli scenari futuri vi sono gli spazi per gli esercizi di gruppo nei quali l’energia può essere ricavata dal calpestio.
A proposito di questa ultima considerazione, è curioso sottolineare come a Rotterdam, in Olanda, già qualche anno fa sia nata la prima discoteca che sfrutta l’energia umana per produrre elettricità che alimenta il locale stesso; questo è stato tra i primi esperimenti condotti mentre dall’anno scorso è stato messo in vendita un pavimento a recupero di energia cinetica che trasforma l’energia cinetica di chi ci cammina sopra in energia elettrica. Chiaramente il pavimento è particolarmente efficace dove c’è tanto movimento. L’ambizione è quella di riuscire a ridurre l’energia consumata dalle discoteche del 30%.
Ecco come il divertirsi in compagnia e il fare sport possono essere fondamentali nel ridurre gli sprechi energetici: produrre energia senza accorgersene ballando, divertendosi e restando in forma.
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