Skip to content

Decreto taglia-bollette: che fine ha fatto?

Indice
Decreto Taglia-bollette

Perchè scegliere logo uBroker
?

La nostra Offerta Privati è vantaggiosa e si basa su 3 elementi fondamentali:

E con uBroker gli aventi diritto possono accedere al Bonus Sociale

Contattaci

Qualcuno ti ha suggerito il nostro servizio?

Passaparola
Vai

É la prima volta che senti parlare di uBroker?

Non referenziato
Vai

Che cosa bisogna sapere del decreto sulle bollette

Molti intralci per la manovra messa in atto dal Governo per garantire alle piccole e medie imprese italiane un taglio del 10% alle bollette elettriche.
L’Authority per l’energia, sulla quale il decreto divenuto legge dell’Agosto scorso ha scaricato il compito di concretizzare la promessa, ha avviato la difficile missione ma si è trovata subito di fronte ad alcuni intoppi  che potrebbero ritardare il raggiungimento dell’obiettivo di settimane se non addirittura di mesi rispetto alla piena operatività sancita per il 1 Gennaio prossimo.
Per arrivare al taglio del 10% bisognerà infatti aspettare il 2015 con il varo dei nuovi atti normativi e di indirizzo da parte del ministro dello Sviluppo.

Cosa prometteva il Decreto taglia-bollette?
Le bollette saranno più leggere del 10% con risparmi tra 1,9 e 2,9 miliardi di euro: l’obiettivo è quello di rendere più competitive le imprese italiane, di far risparmiare i consumatori e ridurre i privilegi acquisiti. Tra le voci sui tagli c’è anche lo stop sugli sconti al Vaticano e San Marino; diranno addio agli sconti anche dipendenti ed ex-dipendenti del settore elettrico che beneficiano di tariffe ridotte sulla base degli accordi sottoscritti nel contratto di lavoro nazionale: in questo modo lo Stato dovrebbe recuperare 20 milioni di euro.
Nel mirino vi è anche un regime tariffario speciale al consumo della rete ferroviaria italiana dal 1 Gennaio 2015, applicato ai soli consumi di energia elettrica impiegata per i treni per i pendolari e non più a servizi come alta velocità e merci.
Il pacchetto presentato dal Ministero prevede anche incentivi alle rinnovabili e alle fonti fossili.

Lo Stato stima un risparmio totale di circa 3 miliardi a favore di imprese e famiglie così distribuito:
1,5 miliardi di tagli in bolletta;
1,5 miliardi di incentivi per investimenti produttivi e capitalizzazione d’azienda.
Il taglio della bolletta si concentra sulle piccole e medie imprese (70%) ma coinvolge anche le famiglie (30%): l’obiettivo è quello di una maggiore equità sul prezzo dell’energia in quanto le PMI italiane pagano circa il 30% in più delle concorrenti europee.
L’intervento più importante rigurda gli incentivi al fotovoltaico, rimodulando i contributi statali con un allungamento da 20 a 24 anni degli incentivi e questo rappresenta la grande preoccupazione delle imprese delle rinnovabili.
Gli interventi sul fotovoltaico toccano gli 8600 soggetti che percepiscono il 60% degli incentivi e che potranno optare per una erogazione in 24 anni anziché 20 oppure per un’equivalente autoriduzione degli incentivi erogati su 20 anni.
Nel Decreto sono state previste anche delle semplificazioni burocratiche: ad esempio per i piccoli impianti a fonti rinnovabili ci sarà un modello unico di comunicazione in sostituzione dei diversi moduli predisposti per gli adempimenti.
Il costo dell’energia è un importante fattore di competitività e i risultati attesi dal taglio si aggiungeranno alle significative riduzioni del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica, già raggiunte dalla maggiore concorrenza nei mercati elettrico e gas e dallo sviluppo di fonti rinnovabili.
Ad oggi la situazione è ancora in fase di stallo e non si sa quando il Decreto verrà attuato: speriamo che finalmente le imprese e soprattutto i consumatori possano risparmiare un po’ e cominciare a “tirare il fiato” su alcuni fronti.

Condividi su:

accedi alla tua area clienti

Non sei mai entrato nella tua area riservata?