Prec. Prezzo dell’energia ai massimi storici
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Home » 4 cause e 1 soluzione ai rincari da record
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Le cause che stanno portando a un incremento dei costi di gas e luce sono molteplici e questo comporta una sorta di malessere nei consumatori, che si ritroveranno a dover sostenere delle spese con notevoli rincari.
Ma cosa sta accadendo? Perché i prezzi di gas e luce stanno salendo in tal modo? Le cause di questi rincari si possono riassumere in 4 macro categorie, vediamole insieme.
L’inverno, generalmente, dovrebbe concludersi nel mese di marzo, quando si suppone che le temperature inizino a essere maggiormente piacevoli, quindi le giornate si riscaldano leggermente.
Ebbene nel 2021 questo non è accaduto, in quanto le temperature fredde hanno caratterizzato non un quarto ma un terzo dell’anno, includendo parte della primavera.
L’inverno quindi si è concluso verso la metà del mese di maggio. Questo fattore climatico ha comportato un incremento dei consumi di luce e gas in tutta Europa, specialmente di gas per il riscaldamento, e questo disequilibrio con l’offerta ha spinto i prezzi verso l’alto.
Come abbiamo detto, con l’aumento del periodo invernale europeo vi è stato un incremento del consumo di risorse come l’energia elettrica e il gas per i sistemi di riscaldamento.
Per coprire la crescente domanda, le aziende produttrici di energia si sono ritrovare a doverla fronteggiare consumando delle scorte di combustibili fossili di riserva, che proprio ora stanno rimpinguando.
Questo diminuisce ulteriormente l’offerta di energia a disposizione, e questo ancora una volta contribuisce ai rincari dell’energia.
Pertanto, essendoci meno energia e gas da rivendere, le aziende hanno ben pensato di incrementare il prezzo di vendita della materia prima.
Come per altri settori, anche quello energetico diventa spesso politico. Non tanto per i piccoli gestori, ma di certo quando si parla di grandi produttori e distributori di energia. Si tratta infatti di una risorsa tanto fondamentale che i governi devono venire a patti, in modi più o meno accondiscendenti, con le richieste e pretese delle controparti.
E la Russia di Putin è uno dei principali produttori di gas da cui l’Europa si rifornisce, e in questo momento di difficoltà pare stia approfittando della sua posizione per fare pressioni sull’Unione.
La Russia infatti intende costruire un nuovo condotto per la distribuzione diretta del gas ad alcune nazioni europee, altra manovra più politicha che economica. Ma l’EU non ha mai approvato tali progetti.
Di conseguenza il presidente Putin, come per ripicca, ha deciso di ridurre i rifornimenti di gas all’Europa. Giustificati con delle “lavorazioni ai condotti” hanno comportato una diminuzione dell’offerta energetica e di conseguenza ai rincari ulteriore del prezzo del gas.
Aggiornamento
La guerra in Ucraina ha portato alla luce più che mai la dipendenza europea dall’energia Russa, che ad oggi continua a pagare a carissimo prezzo a causa appunto della tensione politica, delle pesanti sanzioni imposte, nonchè della forte domanda.
In particolare le sanzioni hanno provocato un aumento dei prezzi, ma allo stesso tempo hanno indebolito l’economia russa in modo molto più pesante, sperando di poter far leva su un eventuale default del Cremlino.
Ma mentre il gasdotto Nordstream 2 è stato del tutto sospeso, nuovi accordi esteri si stanno delineando su altri fronti. Ora più che mai infatti l’UE intende slegarsi da questo rapporto energetico decisamente svantaggioso per crearne di nuovi, con altri stati ricchi di risorse energetiche, e di puntare sulle energie rinnovabili.
Tutte queste manovre però richiederanno del tempo, con stime di recupero più vicine agli anni che ai mesi. Ma mentre l’Europa e l’Italia ricostruiscono il loro futuro energetico puntando sull’autonomia, i cittadini dovranno fare i conti con i rincari.
Inoltre occorre prendere in considerazione anche un’altra problematica che non bisogna sottovalutare, ovvero la crisi di molte imprese che producono gas, colpite precedentemente al periodo dei rincari.
Durante la prima fase di pandemia e in particolare durante i lockdown, benchè le persone stessero a casa i consumi energetici della nazione nel suo insieme sono crollati a picco. Questa diminuzione della domanda ha mandato al fallimento i produttori più piccoli, altra componente che ha ridotto l’offerta nel periodo seguente.
Ecco quindi che anche in questo a rimetterci sono i consumatori e i Paesi che importano tali risorse.
Ci sembra doveroso, dopo un’approfondimento delle problematiche, proporre ai nostri lettori anche delle soluzioni utili con cui risparmiare.
Per prima cosa possiamo rimandarvi, in particolare in questo periodo invernale, al nostro articolo su come risparmiare sul riscaldamento.
In seconda battuta intendiamo evidenziare la possibilità, sempre concreta per tutti, di azzerare per sempre le bollette grazie al progetto scelgozero.
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