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Energia dai pomodori ammaccati

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Una soluzione per l’inquinamento delle acque dovuto ai rifiuti organici

Solo in Florida, ogni anno, vengono scartate 396 mila tonnellate di pomodori, rifiuti che finiscono nelle discariche generando metano, gas serra inquinante e già fortemente abbondante nella nostra atmosfera, o nei corpi idrici, causando problemi nella depurazione delle acque. Questa è la dura realtà da cui un team di ricercatori statunitensi ha tratto le conclusioni per la prossima geniale invenzione “rinnovabile”.

Al 251/mo meeting annuale dell’American Chemical Society infatti hanno presentato la loro proposta, che riesce a ricavare energia elettrica dai pomodori destinati ad inquinare, immagazzinandoli in bio-batterie a combustibile biologico.

In particolare è stata sviluppata una cella elettrochimica microbiologica capace utilizzare i batteri per scomporre e ossidare il materiale organico dei pomodori difettosi. Tale processo ossidativo innescato dai batteri rilascia elettroni, che vengono catturati nella pila a combustibile e diventano una fonte di elettricità utile.

L’attuale scarsa resa della tecnologia non scoraggia i ricercatori. Se infatti attualmente l’energia estratta da 10 milligrammi di materiale organico è di circa 0,3 Watt, si ritengono fiduciosi di incrementare tale valore di diversi ordini di grandezza.

Successivamente a questa ottimizzazione delle celle, il risultato potrebbe essere quello di alimentare ogni anno un quarto del fabbisogno energetico di Disney World solo con i pomodori raccolti in Florida, quindi un grande potenziale sfruttabile sull’intera superfice mondiale.
Ora resta da chiedersi: quale sarà la prossima tecnologia rinnovabile?

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