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Aumenti fuori controllo del prezzo dell’energia nella borsa elettrica

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Come tutti gli Italiani potranno notare, nel mese di luglio gli aumenti del prezzo dell’energia sono stati ulteriori e drastici, soprattutto dopo quelli già visti nei primi mesi del 2022.
Il PUN è infatti passato da un minimo a gennaio – già molto superiore alla media degli scorsi anni – di circa 0,2 €/kWh nella F3, ad un massimo a luglio di circa 0,5 €/kWh nella F1: più del doppio.
Purtroppo, i mezzi di informazione non stanno comunicando la reale portata di quanto sta accadendo e oggi ci vediamo costretti, ancora una volta, a dover giustificare e motivare il mercato energetico fuori controllo.

Cos’è la borsa elettrica?

La borsa elettrica è una struttura di mercato in cui le aziende elettriche acquistano e vendono elettricità.
I prezzi dell’elettricità nella borsa elettrica sono determinati dall’interazione tra la domanda e l’offerta sul mercato in un determinato momento.
Questa è regolata dal GME, il Gestore dei Mercati Energetici, che gestisce il mercato all’ingrosso dell’energia elettrica mettendo in comunicazione i produttori con i gestori di energia assicurando trasparenza, neutralità, obiettività e concorrenza nel mercato.

Cos’è il PUN?

Il PUN è il Prezzo Unico Nazionale dell’energia, ovvero il prezzo che i gestori pagano per l’elettricità nella borsa elettrica. È un indice di riferimento che varia a seconda degli andamenti del mercato. Di seguito l’andamento delle tre fasce orarie del PUN negli ultimi mesi.
aumento fuori controllo prezzi dell'energia

Da cosa dipendono gli aumenti del prezzo dell’energia?

La risposta è composta da 3 elementi chiave:
  • Politiche governative
  • Regolamenti ambientali
  • Prezzi dei combustibili

Per approfondire abbiamo anche un’altro articolo con video sull’argomento: La verità sui rincari dell’energia

Politiche governative

Chiaramente la guerra in Ucraina e l’embargo al petrolio russo, insieme alla sempre più limitata fornitura di gas dal Cremlino stanno mettendo in seria difficoltà energetica i governi di tutta Europa. Questo ovviamente è dovuto alle politiche governative che preferiscono affrontare queste difficoltà per difendere anche solo indirettamente un paese democratico alleato.

Regolamenti ambientali

La sempre più pressante crisi climatica spinge nel frattempo i governi ad investire nelle rinnovabili, aumentando i costi del settore energetico in generale che si rispecchiano poi sulle bollette dei consumatori.
Precisiamo che ritardare questi investimenti, come di fatto è già accaduto, comporta solo un ritardo e un peggioramento dell’impatto negativo della crisi ambientale sull’economia e sui cittadini, con costi molto superiori agli aumenti attuali del prezzo dell’energia.

Prezzi del carburante

In questo contesto di scarsità energetica in cui l’utilizzo di fonti fossili come petrolio e carbone è in aumento anzichè in contrazione – i più vantaggiosi ed economici per compensare alla mancanza di gas dalla Russia – senza una diminuzione della domanda sono inevitabili degli aumenti del prezzo per il carburante, che non fanno altro che alimentare un circolo vizioso di rincari.

Conseguenze degli aumenti del prezzo dell’energia

Vorremmo sottolineare che questi aumenti imprevisti non solo creano un problema al cliente finale che si vede arrivare bollette con un prezzo dell’energia senza senso, ma danneggiano anche e soprattutto le aziende energetiche, già in molte fallite durante gli scorsi mesi. I clienti spesso immaginano che l’aumento sia dovuto a una scelta dei fornitori che garantirà loro maggiori profitti, situazione ben lontana dalla realtà.
Inoltre, desideriamo portare in evidenza che questa particolare situazione potrebbe dare spazio a venditori senza scrupoli che proponendo offerte con tariffe non praticabili – e quindi truffaldine – potrebbero far cadere in tentazione gli italiani nel cambiare fornitore pensando di trovare il risparmio che, purtroppo, per quanto sopra spiegato, non potrà esserci.
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